Nuove obbligazioni

martedì 30 agosto 2011

Finanza e solidarietà, binomio possibile nella granda


Lontano dalle solite discussioni della grande città milanese e non solo, paesi piccoli ma vitali vedono nascere iniziative non usuali.
Siamo nella provincia granda, espressione con cui sovente si indica la provincia di Cuneo, zona ricca dei tipici piccoli comuni che caratterizzano la regione Piemonte.
In uno di questi comuni, Cherasco, la locale banca, facente parte del gruppo delle Banche di Credito Cooperativo, propone un modello di solidarietà semplice, ma allo stesso tempo poco o per nulla praticato, almeno a quanto ci risulta, nella nazione italiana.
Anche in questo frangente ci troviamo infatti a recensire una obbligazione, ma la particolarità dello strumento ideato dalla BCC di Cherasco è che lo 0,50% del tasso di interesse che questa paga all’investitore, viene trattenuto e donato direttamente ad un’opera benefica.
Lodevole anche il tasso stesso, in un momento nel quale molte blasonate banche italiane collocano obbligazioni con interessi più esigui sulla stessa scadenza, e manco a dirlo, senza fare certo beneficenza.
L’obbligazione, emessa infatti all’inizio di giugno di questo 2011, ha una scadenza abbastanza breve, trattandosi di un titolo a 3 anni.
L’interesse annuo corrisposto è interessante, e pari al 3,75%, cui andrà tolto come detto sopra, lo 0,50% che verrà destinato alla costruzione di un reparto di terapia intensiva cardiologica, nel nuovo ospedale di Alba-Bra, sempre quindi nella provincia cuneese.
Rimane a noi il 3,25% annuo di interesse.
Ovviamente ci sono una moltitudine di casi e di obbligazioni collocate, anche in base alle iper volatili condizioni del mercato finanziario attuale.
Ma rimane il fatto che sicuramente a molti sarà capitato di trovare allo sportello della propria banca obbligazioni con tassi spesso inferiori, e di averle magari sottoscritte.
Anche i conti deposito in definitiva non offrono tassi di molto più elevati.
E qui inoltre si tratta di titoli obbligazionari, sottoposti quindi ad una tassa del 12,5% e non del 27% applicato ai conti deposito.
Vanno di converso ricordati anche i difetti: infatti pochi saranno in tutta Italia coloro i quali possono rivolgersi direttamente agli sportelli della BCC di Cherasco, per sottoscrivere queste obbligazioni, a parte chi abita nel territorio servito dalla banca stessa.
Ed ovviamente, un po’ come per altri prodotti, il marchio si paga: un grande e conosciuto istituto bancario può permettersi magari di offrire tassi inferiori, poiché è conosciuto al grande pubblico.
Come sempre ognuno deve comunque decidere in base alla propria situazione ed ai propri gusti, ogni cosa ha i suoi pro ed i suoi contro.
Qui ci limitiamo a dare delle informazioni, che in questo caso sono però molto interessanti per originalità, in un panorama dove spesso si trovano una moltitudine di proposte molto simili tra loro, forse anche troppo.
Ciò non toglie nulla alla bontà dell’iniziativa di questo istituto, con un’innovazione finanziaria che in effetti andrà proprio a dare i propri benefici al territorio di competenza della banca.
Il collocamento della prima tranche di 10 milioni di euro ha avuto luogo fino al 29 luglio, mentre in seguito era prevista la possibilità di aumentare ulteriormente il quantitativo di obbligazioni emesse.
Indovinate com’è andata?  
Per saperlo basta leggere la continuazione di questo articolo.

domenica 7 agosto 2011

Problemi tecnici alle borse, qualcuno aveva lanciato l'alert


ALTA VELOCITA’ DEGLI SCAMBI DI BORSA
Metodi quantitativi e sistemi di trading automatico potrebbero inondare gli apparati informatici delle principali borse mondiali.

E' questo ciò che alcuni prevedevano mesi fa, e che in effetti sembrava prevedibile aprendo il nocciolo di quel grande reattore che è un sistema di scambi di borsa e guardandoci dentro.

Una rapida occhiata ad un listino americano, ma anche a titoli azionari dell'indice francese o tedesco restituisce un impatto visivo che non lascia ormai adito a dubbi.

Le lucette che lampeggiano ad una velocità spesso impossibile da seguire, colorate di verde o rosso, all'interno dei nostri software di trading, sembrano particelle atomiche impazzite che sbattono proprio come in reattore atomico.

TRADER CHE NON CONOSCONO LA MACROECONOMIA
Non a caso alcuni tentano di applicare i modelli della fisica delle particelle agli scambi in borsa.

E se una volta gli scambi erano forse dettati da regole più tangibili e magari ancora osservabili da un essere umano, oggi non si capisce più molto.

Anche perchè pochi di questi nuovi trader ad alta frequenza conoscono ed applicano le teorie della macroeconomia, regole in ogni caso poco utilizzabili quando il mercato segue altre ideali completamente differenti.

La moda ad oggi è quella del trading quantitativo, controllato da complicati teoremi di cui nessuno o quasi è a conoscenza. Neanche coloro che li praticano, perchè di frequente si tratta di formule tratte proprio dalla fisica nucleare, oppure nascondono nella loro complessità il vuoto dato dalla mancanza di qualsiasi fondamento scientifico serio.

In mezzo a tutto ciò un esercito di piccoli investitori che assumono rischi enormi senza rendersene conto.

SPECULAZIONE E VOLATILITA’ OVUNQUE
Ma soprattutto le loro miriadi di pc che sputano numeri e li consegnano ai server centrali delle borse.

Numeri che si aggiungono a tutti quelli emessi dai computer degli investitori professionisti e delle grosse banche.

E questi numeri, magari senza senso, sono cresciuti a dismisura, generando tutta quella enormità di scambi anche minuscoli che illuminano il nostro schermo come un albero natalizio.

Oltre ai danni di investimenti inconsapevoli, arriva quindi la grande paura del blocco dei computer, subissati da una quantità di dati enorme anche per la loro grande capacità di calcolo.

Non siamo certi se qualcuno ci abbia pensato in questi giorni, ma pensiamo di si.

Perchè la speculazione e le relative condizioni di mercato che questa sta generando fa scattare chissà quanto di frequente i segnali dei sistemi di trading, e di conseguenza è facile immaginare la moltiplicazione delle negoziazioni e il pernicioso effetto a catena che generano con il contagio di tutte le borse mondiali, ormai così legate dall'immediatezza di comunicazione data della tecnologia attuale.