Nuove obbligazioni

mercoledì 8 giugno 2011

Chi sono i NEET? Addio effetto ricchezza


TERMINE PRESO DALLE STATISTICHE ANGLOSASSONI
Come spesso accade, anche in Italia arrivano sigle mutuate dal linguaggio inglese o americano.
La definizione stavolta non è però qualcosa di colorito o allegro, ma di preoccupante.
Neet è l’equivalente di un giovane che non lavora, non studia né segue corsi di aggiornamento. E possiamo anche aggiungere, che non cerca nemmeno più lavoro perché scoraggiato dalle evanescenti possibilità offerte in questo frangente in Italia.
Un gruppo ormai non più trascurabile di persone, secondo un’intuitiva definizione costituite da giovani tra 15 e 29 anni, vanno ad accrescere questa categoria, un fenomeno sempre più allarmante, ma conseguenza di tante scelte non proprio azzeccate.
Letteralmente: NEET = Not in Employment, Education and Training.

IL CIRCOLO VIZIOSO DEL NON INVESTIMENTO
E’ scontato che una crisi economica come quella in cui ci troviamo porta a marcati sacrifici.
Ma è davvero solo questo? Oppure la direzione sbagliata è stata impostata già in passato?
Probabilmente le scelte relative al sistema scolastico e universitario erano inadatte alla situazione dell’Italia e continuano ad esserlo.
Non parliamo poi dei contratti di lavoro offerti ai giovani, sempre se così li possiamo chiamare. Ricordiamo infatti che lo stage non è un rapporto di lavoro, tanto per fare un esempio.
Sempre dove esistono almeno queste cose.
Allo stesso modo chi è bravo viene scoraggiato e disincentivato proprio da opportunità così deludenti e soprattutto che non garantiscono quasi nessuna costruzione di carriera.
Anzi nemmeno adattandosi a queste offerte, vi è la sicurezza di poter guadagnare ancora qualcosa guardando al proprio futuro tra 1 anno di tempo. 
A parte il risparmio per le aziende, alcune delle quali sono effettivamente costrette ad assumere con contratti precari a causa della crisi, il risvolto negativo va a distruggere proprio le medesime imprese, in un pericoloso circolo vizioso.  
Circolo vizioso che senz’altro dopo tanto studiare sui libri qualcuno si spera abbia imparato, magari durante qualche lezione di macroeconomia: la mancanza dell’effetto ricchezza blocca gli investimenti. E di questo passo anche le normali spese quotidiane.
Si perché quale giovane si mette a fare investimenti importanti, senza sapere se tra 3 o 6 mesi avrà ancora il lavoro?
Anche se i giovani italiani sono sempre di meno, il problema è pressante, perché se alcuni sono NEET per loro demeriti o sbagli, qualsiasi giovane che abbia buona volontà rischia di essere confuso con chi non ne ha, demoralizzandosi ancora di più.
Qualcuno dovrebbe pensarci, perché se i consumi e gli investimenti diminuiscono sempre più anche le aziende hanno sempre meno soldi per pagare i dipendenti.
E se oggi li assumono in modo precario, dopo come faranno?